Vertical al Troi dali Resa 2023: gli ingranaggi invisibili

Il giorno dopo ogni gara, che sia di corsa, in bici oppure una partita di qualche sport di squadra, si scrivono articoli o commenti su come è andata, chi ha vinto, quanto ci hanno messo ad arrivare in cima. Si fanno resoconti e si tirano le somme. Lo stesso vale per tutti gli eventi, anche quelli più piccoli e che non comportano necessariamente una classifica: una gita, un’escursione, una maratona sociale…

Nel fare tutti questi ragionamenti e nel postare qualche commento su facebook ci si dimentica sempre di una cosa fondamentale… non lo si fa per cattiveria, ma semplicemente perché lo si dà per scontato: il lavoro INVISIBILE di chi organizza. C’è un piccolo gruppo di persone (… poche, pochissime persone, ma per fortuna che ci sono…) che sono come gli ingranaggi di un orologio: nessuno sa di preciso cosa fanno e come si muovono. Visto che sono INVISIBILI nessuno pensa a cosa succederebbe se si fermassero…

Queste persone sono quelle che rispondono al telefono nei loro momenti liberi, anche quando non vorrebbero… sono quelle che risolvono i problemi, spesse volte prima ancora che si manifestino. Sono quelli che la mattina si alzano prima degli atleti e quando quelli stanno ancora facendo colazione sono già sul percorso a posizionare le bandierine oppure in cima a scaldare il tè. Sono quelli che fanno i conti e che devono pensare a tutto, ma proprio a tutto… perché quando la maggior parte delle persone si pone certi quesiti è già troppo tardi e quindi bisogna pensarci prima…

Questi ingran… anzi, queste persone, se ne fanno poco dei ringraziamenti e delle belle parole… sarebbe più utile agevolare il loro lavoro, provando a mettersi nei loro panni.

Viviamo in una società che ci abitua a dare per scontate troppe cose. Ci sembra tutto dovuto e regolato sulle nostre esigenze. In realtà il mondo non funziona proprio così…

 

Per organizzare una gara come il Vertical al Troi dali Resa ce ne vogliono tante di persone così, tante che domenica erano addirittura più dei concorrenti. Ci vogliono i ragazzi del soccorso alpino disseminati lungo il percorso, che se tutto va bene non devono fare nulla, ma si sono comunque svegliati presto per salire a piedi là dove chi fa la gara corre… ci vogliono i volontari che la sera prima sono saliti a scaldare il baitel, che portano la legna e preparano il tè caldo… ci vuole qualcuno che il giorno prima sale con lo zaino in spalla a segnalare il percorso con le bandierine e anche qualcuno che poi quelle bandierine le raccoglie… e poi ci vuole qualcuno che consegna i pettorali, ritira gli zaini, consegna i buoni, perché poi, una volta in cima bisogna pur scendere… ci vuole chi prepara le classifiche, prende le iscrizioni e registra i tempi, perché altrimenti che gara è? E poi ci vuole chi sta dall’altra parte della macchina fotografica, perché il giorno dopo è bello guardare le fotografie, ma non si scattano da sole…

 

A questo link le fotografie della gara, quelle belle da guardare, quelle che non si scattano da sole… https://photos.app.goo.gl/iyGumbYvzBigSZ6s9 (fotografie di Martina Bianchini)

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